What If…? Dal 2008 a questa parte il Marvel Cinematic Universe ha avuto modo di esplorare sempre più storie e sempre più stili registici, riplasmando e portando in una nuova era il genere cinematografico del cinecomic.
Con l’apertura della cosiddetta “Fase 4” di questo vastissimo universo condiviso, i Marvel Studios hanno espanso il loro territorio alle serie tv. Tra una creativa WandaVision, una politicamente impegnata The Falcon And The Winter Soldier e la stuzzicante Loki, a spiccare realmente in questo panorama di serial proposti da Disney+ è però What If…?.
Per la prima volta infatti i Marvel Studios offrono un prodotto animato, richiamando le loro varie pellicole cinematografiche tanto nella narrazione quanto nello stile d’animazione.
La premessa della serie è semplice e già intuitiva dal solo titolo (in italiano “E se…?”): cosa sarebbe accaduto se un evento chiave della storia del MCU fosse avvenuto diversamente o non fosse avvenuto affatto?
What If…? prende spunto da una testata fumettistica di casa Marvel pubblicata per la prima volta nel febbraio del 1977 con la storia What If Spider-Man Had Joined The Fantastic Four? (E Se L’Uomo Ragno Si Fosse Unito Ai Fantastici Quattro?).
Nonostante questo ciclo di storie nel mondo dei fumetti Marvel vada avanti quasi ininterrottamente da più di 40 anni, il momento giusto per introdurre la controparte animata era proprio questo, con un buon numero di storie già consolidate da cui attingere e un’apertura all’idea di multiverso esplorata in modo serio solo di recente.
La serie si dimostra molto libera, permettendosi di rivisitare pellicole passate mettendole sotto una luce nuova, giocare coi vari personaggi così da creare team-up inaspettati e fornire nuovi approfondimenti psicologici di eroi e villains già noti al pubblico…
Ulteriore libertà della serie è poi data dal suo stile antologico. Esso permette di raccontare nove storie completamente diverse tra loro, con diversi personaggi e diversi generi.
In What If…? lo spettatore può ritrovare azione, sci-fi, giallo, thriller, horror o commedia a seconda dell’episodio visionato. Un’unica costante permane per tutta la serie e costituisce il filo conduttore della stessa: il personaggio di Uatu, l’Osservatore.
“I observe all that transpires here, but I do not, cannot, will not interfere. For I am the Watcher”.
Attraverso l’Osservatore, viene esplorato un dibattito ideologico tra dovere e morale. Il suo compito è di osservare senza intervenire, eppure spesso le storie non hanno un lieto fine. Uatu ha il potere di fermare i malvagi, salvare universi e portare la storia sul giusto percorso, ma non è compito suo né può permettersi di farlo.
Questo dilemma morale ha modo di essere esplorato nella serie, tanto da parte dell’Osservatore stesso quanto degli “osservati”, e rappresenta uno degli elementi più interessanti della stessa.
Nonostante uno stile animato, la serie tenta di ricalcare uno stile più realistico e simile alle pellicole. In parte attraverso il doppiaggio, ingaggiando nuovamente gli stessi attori presenti nelle versioni live-action (trai tanti ritornano Samuel L. Jackson nel ruolo di Nick Fury, Chris Hemsworth in quello di Thor e il compianto Chadwick Boseman nella sua ultima interpretazione come T’Challa/Black Panther), ma altrettanto attento è lo stile d’animazione.
In particolare viene utilizzata la tecnica del cel-shading, finalizzata a far apparire i modelli 3D in movimento (ricalcati in questo caso sulla forma e le movenze degli attori stessi) come se fossero disegnati a mano. In questo modo lo stile d’animazione appare allo stesso tempo cartoonesco e realistico, proponendo il connubio ideale tra i due mondi di riferimento.
Per concludere, What If…? si dimostra un progetto interessante e creativo, portando una ventata d’aria fresca tra i prodotti targati Marvel Studios.
La visione è assolutamente consigliata, specialmente ai fan, che avranno modo di affezionarsi nuovamente a personaggi a loro già noti ma allo stesso tempo tutti da (ri)scoprire.